A PALAZZO REALE DIMORA PICASSO CON  200 CAPOLAVORI DAL 1898 AL 1972

Tra questi, le collezioni private della famiglia Picasso

NOVEMBRE 2001

NICOLE ZANCANELLA

MILANO – Dopo quarantotto lunghi anni di assenza, Picasso soggiorna di nuovo a Palazzo Reale. L’antico sobrio edificio, che sorge sul lato meridionale del più celebre Duomo, accoglie più di 200 capolavori realizzati con tecniche diverse. Dipinti, sculture, disegni, incisioni, ceramiche e costumi convivono armoniosamente nelle sale che ospitarono la prima esposizione nel 1953, quando l’artista era ancora in vita.

Oggi l’esposizione, curata da Berenice Rose e Bernard Ruiz Picasso, in collaborazione con Paloma Picasso e il comune di Milano, cui si affiancano la Regione Lombardia e Mondadori Mostre, offre al pubblico la possibilità di ammirare fino al 27 gennaio 2002 le opere del maestro catalano,  provenienti dalle collezioni private degli eredi, di cui i “Picasso di Picasso”.

La mostra si colloca in un ampio progetto di omaggio all’artista, che ha visto protagonisti lo Jeu de Paume di Parigi con “Picasso erotico” nel periodo febbraio-maggio 2001 (mostra che approderà tra il 16 ottobre e il 20 gennaio al Museo Picasso di Barcellona) e la Fondazione Pierre Gianadda di Martigny (“Picasso. Sotto il sole di Mitra”) e presenta i capolavori descrivendo un lineare percorso cronologico i cui punti fermi sono le donne, le compagne di vita di Picasso e i figli, mettendo così a fuoco una dimensione intimistica e privata.

L’ambientazione è frutto di scelte attente e mirate a valorizzare la naturale cornice storica del palazzo milanese. Incute un certo timore reverenziale lo scalone da percorrere su una guida rosso fuoco per salire al primo piano e il rosso è il colore che domina l’ingresso, dove si trova la biglietteria.

La prima sala illustra, con una ricca pannellistica, la vita dell’artista suddividendola in ideali tappe dal periodo giovanile, risalente al 1898. Ecco allora snodarsi sotto gli occhi dello spettatore il periodo blu, le opere della rivoluzione cubista ai primordi e la fase del cubismo analitico-sintetico; le opere degli anni venti ispirate alla moglie Olga Kokhlova e la metamorfosi stilistica degli anni trenta dovuta all’incontro con la giovane Marie-Thérèse Walter.

Il decennio, intenso e ricco di avvenimenti, che rappresenta l’apice della sua carriera, racconta la guerra civile spagnola, la vicenda amorosa con Dora Maar, l’impegno civile e politico e da ultimo svela l’atteggiamento di Picasso verso la paternità presentando, accanto alle opere, immagini fotografiche che lo ritraggono al tavolo da lavoro, assistito dai figli, seduti compostamente ai lati. Le figure dei bambini dimostrano la sua notevole abilità nel cogliere Claude e Paloma in diverse pose, come nei dipinti intitolati rispettivamente “I giocattoli” e “Paloma dorme”.

Infine, le opere create negli anni ’60-’70 vedono la rivisitazione di tematiche care all’artista illuminate dalla sua esperienza di vita e il ritorno dell’intenso filone erotico che spesso costituisce un imprescindibile substrato per capire l’uomo-Picasso. Stupisce  lo spettatore una volta di più. Ogni linea, netta e decisa, si fissa nella memoria. Il colore, vivido e intenso, sfuma talora in tonalità più spente, quasi elegiache ed è sempre sapientemente usato per rendere nella sua pienezza il significato simbolico che si intravede nell’opera. Un autore che ai più può parere difficile, ma la complessità dell’esperienza artistica non esclude necessariamente la fruibilità del capolavoro, che parla all’osservatore anche quando si esprime in forme astratte e enigmatiche. La mostra diviene allora un’occasione unica per accostarsi ad uno dei più eminenti rappresentanti dell’arte moderna.

Di una cosa sono convinta: chi ammira non deve per forza comprendere tutto, altrimenti l’arte sarebbe una cosa per pochi. La formazione personale in questo campo è un dato importante ma non è richiesto l’essere critici d’arte. Chi voglia visitare una mostra può prima documentarsi, attraverso la rete, per esempio.

Per gli appassionati, segnalo due siti da cui le immagini di questo articolo sono liberamente tratte http://www.smshome.net/999903661 e http://vivimilano.corriere.it/
Orario mostra:
lunedì 9.30-14.00; martedì, mercoledì, domenica 9.30-20.00; giovedì, venerdì, sabato 9.30-23.00