“DALLE PERSECUZIONI ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA: LA SVOLTA COSTANTINIANA”

 

Straordinaria conferenza a Palazzo Cusani tenuta da Monsignor Marco Maria Navoni, Dottore dell’Ambrosiana e Cappellano conventuale ad honorem dello SMOM.

Principia Bruna Rosco,  11.06.2013

Mons. NavoniMILANO – In occasione del 17° centenario dell’Editto di Milano, martedì 4 giugno 2013, nel magnifico salone Radetzky del Circolo di Presidio dell’Esercito Militare Lombardia dell’importante Palazzo Cusani,  Via Brera, 15 si è svolta la conferenza sul tema “Dalle persecuzioni alla libertà religiosa: la svolta costantiniana“, tenuta da Monsignor Marco Maria Navoni, Dottore dell’Ambrosiana e Cappellano conventuale ad honorem dello SMOM e organizzata dall’UNUCI congiuntamente alla Delegazione di Lombardia del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Com’è solito fare, il “padrone di casa” Generale di Brigata Antonio Pennino, Comandante Militare Esercito Lombardia, dopo il benvenuto, per introdurre l’argomento trattato, ha espresso il suo pensiero: “L’Editto di Milano o di Costantino rappresenta l’inizio della Libertà Religiosa e, in maniera indiretta, sancisce la laicità dello stato che sono due aspetti decisivi per la buona organizzazione della Società Politica. Il tema della Libertà Religiosa e della laicità dello stato hanno continuato a pesare lungo la storia ed è assai significativo che ai giorni nostri tale travaglio, nonostante significativi passi avanti, è lungi dall’essere concluso. Parlare oggi di Libertà Religiosa e Laicità dello Stato significa affrontare una emergenza sempre più globale, soprattutto se volgiamo lo sguardo ad oriente. Ma se l’oriente vive un eccesso di invasione della religione nello stato, l’occidente vive una diffidenza verso il fenomeno religioso. Questo rappresenta chiaramente il continuo intrecciarsi della Libertà Religiosa con la laicità dello Stato. Quindi, l’Editto di Costantino segna una tappa, ma non chiude un problema, definisce soltanto la tolleranza come principio assoluto di rispetto della libertà dell’altro”.

Il Generale di Divisione Giovanni Fantasia, Presidente dell’UNUCI e del Sovrano Militare Ordine di Malta, Sede di Milano e Delegato Regione Lombardia, nonché Presidente dell’Associazione Amici di Palazzo Cusani, è intervenuto con delle riflessioni tra la Roma Antica e Pax Deorum: “La Pax Deorum riguardava il rapporto tra lo Stato e il mondo divino, nel rispetto degli Dei, i quali, tramite fenomeni contraddistinti, informavano il loro volere. Di nascosto, però, c’era il culto privato con lo scopo di instaurare la Pax Deorum all’interno della comunità o della propria casa. I rapporti tra uomini e dèi avvenne quando la Religione Romana diede all’uomo la possibilità di riconoscersi in una comunità sociale ben definita, ma doveva osservare la Pax Deorum, una serie di norme e di riti che permettevano di instaurare un rapporto pacifico e di “amicizia” tra i mortali e gli immortali”.

Ha preso la parola l’esimio Monsignor Marco Maria Navoni che ha parlato sulle persecuzioni cristiane e dell’editto di Nicomedia n. 311 del 30 aprile: “Con tale editto, emesso da Galerio a nome anche di Costantino e di Licinio venne decretata la fine delle ordinanze di Diocleziano; i cristiani, pertanto, ebbero la libertà di culto e di riunione, restituì alle Chiese i beni non ancora alienati dopo la confisca e ne ordinò la ricostruzione. Quindi, il cristianesimo divenne ufficialmente religio licita. Costantino emanò anche una serie di editti per andare incontro alle necessità del popolo come quello di dissuadere i genitori dal vendere o abbandonare i propri figli, vietò di bollare in faccia i condannati ai lavori forzati o ai giochi circensi, stabilì che i prigionieri potessero vedere ogni giorno la luce del sole, proibì la tortura e molte altre cose molto brutte. In tal modo, nonostante tutti i delitti commessi per raggiungere il potere, Costantino si rivelò un uomo di grande umanità. Nel 318, emise il decreto con il quale concesse ai vescovi il diritto di giudicare le cause civili e, quanto la lex christiana decideva, aveva poi validità legale, senza possibilità di appello. Naturalmente la carica di Vescovo cominciò a diventare troppo prestigiosa, scatenando violenti lotte in occasione di nuove elezioni”. Inoltre, il Monsignore si è soffermato sulla battaglia di Ponte Milvio: “Fu un vero scontro politico tra lui e Massenzio e che, da lì in poi, prese piede la leggenda di Costantino come imperatore cristiano”. Ma ha parlato anche della figura di Elena, madre di Costantino: “Elena fu la vera artefice della svolta cristiana nell’impero romano, la quale ritrovò la Croce e riformò l’impero. Elena, quindi, è stata dichiarata Santa, mentre Costantino beato, ma lo è grazie alla fede della madre”.

E’ raccapricciante pensare che Costantino, per salire al potere, per diventare Augusto dell’Impero Romano, fece un’autentica strage (uccise tutti i suoi possibili rivali, uccise la moglie Fausta e Crispo, il figlio avuto da Minervina, le famiglie dei persecutori anticristiani, tutte le famiglie di Galerio, di Flavio Severo, di Massimino Daia e di Diocleziano, affinché nessuno potesse rivendicare una successione al trono) e, ancora oggi, dalla Chiesa greca venga venerato come Santo, mentre la Chiesa romana lo ricorda come “Grande”.

L’instancabile e preparatissimo Dottore dell’Ambrosiana, Monsignor Marco Maria Navoni, ha concluso ha così concluso la conferenza: “La Libertà Religiosa è stata la vera conquista che viene dopo l’Illuminismo, che è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità e che, per progredire nella vita, deve servirsi del proprio coraggio e della propria intelligenza: Sapere aude!”.

La sala era totalmente assorbita dall’esposizione della storia e la conferenza è terminata con la speranza che l’esimio Monsignore, possa tornare ad “illuminarci”.

Erano presenti moltissimi personaggi del Mondo Militare e Civile: il Generale di Brigata Antonio Pennino, Comandante Militare Esercito Lombardia, il Generale di Div. (aus) Giovanni Fantasia, Presidente dell’U.N.U.C.I. Sede di Milano, il Generale di Divisione (aus) Piero Lucchetti, Claudio Procaccini e molti altri.