SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2014
Da giovedì 8 a lunedì 12 Maggio con lo Stato del Vaticano protagonista all’insegna del Bene
LAURA CAPPELLI, 18.04.2014
TORINO– Il Salone Internazionale del Libro, fiore all’occhiello di Torino capitale della cultura, avrà quest’anno come leit-motiv un grande tema, di cui se ne sente un gran bisogno: il Bene. L’alta professionalità e lungimiranza di Rolando Picchioni – presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura – e di Ernesto Ferrero – direttore editoriale del Salone del Libro – ha consentito così il ricordo vivo di un torinese d’eccellenza, Primo Levi, paradossalmente testimone diretto del Male assoluto, a cui piaceva molto l’idea del Bene comune e del lavoro “fatto bene”, in grado di produrre arricchimento a tutti i livelli per l’intera comunità.
Tema impegnativo, rilanciato dal Salone del libro con lo slogan “Bene in vista”, un gioco di parole che potrebbe alludere e far sperare a una tanto sospirata luce in fondo al tunnel per un Italia appesantita, stremata, giunta quasi al limite delle forze. E non pare una coincidenza che quest’anno il paese ospite sia proprio il Vaticano, forte com’è del nuovo Papa Francesco travolgente e innovatore, e di due Papi che verranno santificati tra pochi giorni, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. La presenza del Vaticano, con il suo enorme padiglione e la cupola del Bramante interamente fatta di libri, promette di essere incisiva e rivoluzionaria proprio come Papa Francesco. E sarà proprio la “Libreria Editrice Vaticana” a celebrare la secolare importanza del rapporto “tra la Santa Sede e il libro” ponendo l’accento sull’enorme “spaccato di umanesimo” che ancor oggi rappresentano le immense biblioteche vaticane e la casa editrice stessa.
La 27ª Edizione del Salone del libro, che si terrà dall’8 al 12 maggio, promette di essere ricca, variegata, piena di idee e iniziative nuove, con una lunga lista di ospiti Vip degna della migliore tradizione della più famosa kermesse torinese. Ai “potenti” del momento, i tedeschi della Buchmesse di Francoforte, si uniranno per la prima volta molti editori cinesi.
Madrina del Salone sarà Susanna Tamaro: sarà lei, una delle scrittrici italiane più amate e tradotte, a tenere il discorso inaugurale giovedì 8 maggio sulla necessità del Bene. La necessità di demarcare una linea tra il bene e il male, come fa la stessa autrice nei suoi libri, sempre sorretti da forte ispirazione etica e protesi alla descrizione solidale di quella parte di umanità più debole indifesa e sofferente.
Già mercoledì 7, il Cardinale Ravasi, coordinatore dell’intero stand della Santa Sede, terrà una “lectio magistralis” dal titolo “Secondo le scritture. Scrittori umani e divini”, ottimo spunto di riflessione per tutti gli scrittori e i vari artisti che partecipano al Salone. Tra quelli stranieri, si distinguono il narratore inglese Robert Harris, autore di un nuovo romanzo-inchiesta sul caso Dreyfus, il fotoreporter americano Steve McCurry, il grande pianista francese Alfred Brendel, il critico d’arte Jean Clair e l’antropologo Serge Latouche, diventato famoso per la sua teoria della “decrescita felice”. Gli scrittori italiani saranno presenti in massa, famosi e non. Tra i nomi “affermati”, si va dall’onnipresente Massimo Gramellini a Cladio Magris, da Michele Serra a Vito Mancuso, da Massimo Cacciari a Francesco Piccolo. E ancora, Eugenio Scalfari festeggerà i suoi 90 anni con il suo ultimo “Racconto autobiografico”, mentre il centenario Boris Pahor rammenterà i drammi di tutta Europa nel suo scritto autobiografico su Trieste.
Particolarmente suggestivo il cartellone dei momenti di spettacolo, che inizierà giovedì con Alessandro Preziosi che leggerà le pagine più belle delle “Confessioni” di Sant’Agostino. Il pianista Ramin Barhami racconterà invece la sua passione per la musica suonando Bach, mentre Cesare Picco offrirà uno dei suoi famosi concerti al buio, un’esperienza unica che costringe l’audience al puro ascolto. Verranno, inoltre, ricordati i 50 anni di Adelphi, i 100 anni dalla nascita di Giuseppe Berto, e Roberto Cerati, presidente della Einaudi e geniale protagonista dell’editoria italiana scomparso l’anno scorso.
Nelle trenta sale della megalopoli del libro c’è di tutto e c’è posto per tutti, anche per i protagonisti del mondo della politica: il ministro Dario Franceschini aprirà il Salone con un discorso in cui verrà fatto il punto sullo stato dei beni culturali in Italia. Domenica arriverà in visita a Torino ( per la seconda volta nel giro di alcune settimane) il neo presidente del Consiglio Matteo Renzi, a cui faranno seguito numerose altre famose personalità politiche come Giuliano Amato, Emma Bonino, Renato Brunetta, Massimo D’Alema e l’immancabile Walter Veltroni. Ai politici si mescoleranno chef famosissimi, attori, personalità dello spettacolo, critici d’arte, gruppi di studenti universitari: nessuna categoria è stata dimenticata, neppure quella degli autori-invisibili, ovvero i traduttori, il cui ruolo, in un mondo sempre più globale, assume una rilevanza crescente. Tra i numerosi progetti presenti quest’anno al Salone spicca “Officina”, la nuova sezione curata da Giuseppe Culicchia, dedicato agli editori indipendenti che producono libri con la passione e la sapienza dell’artigianato di qualità.
Ma tante e grandi sono le sorprese in scaletta per i fortunati e numerosissimi visitatori del Lingotto: un giallista di culto del calibro di Joe Lansdale, l’economista Alan Friedman con il suo nuovo libro sui trasformismi italiani e, ciliegina sulla torta, George Soros, uno dei più famosi e discussi personaggi dell’alta finanza mondiale, ma anche filosofo e attivo filantropo che illustrerà, per l’occasione, i destini dell’Europa. Nel bene, e nel male.
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Fotogallery di © Carlo Cretella – 15 Aprile 2014
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