SUOR GIULIANA GALLI, LA SORELLA CHE SFIDA LA FINANZA CATTIVA

LUCA ROLANDI – 08.10.2012

Suor Giuliana GalliLa crisi finanziaria fa tremare gli investitori e se c’è chi si affida a esperti e vademecum per non farsi prendere dal panico, qualcuno punta su metodi più ‘originali’. “Non ci resta che pregare“, dice  suor Giuliana Galli, vicepresidente della Compagnia di SanPaolo, che chiede: “chi può fermi gli speculatori“. Entrata a far parte di una delle maggiori fondazioni private d’Europa, una vita spesa al fianco dei meno fortunati, suor Giuliana non nasconde che “è un momento preoccupante” e confida “non capisco come si possa mettere un argine a tutto questo“.

Mai farsi prendere dallo sconforto, però. “Non ci resta che pregare, lo dico anch’io“, e cita un salmo della Bibbia ‘non per via di carri e cavalli, ma nel nome del Signore’, precisando che “non possiamo stare con le mani in mano“. Difficile a quanto sembra bloccare gli “speculatori-fantasmi”, ma altrettanto lo è “pensare che non si riesca a rintracciarli. Sembra che ci sia una mano invisibile che agisce dal di fuori, davvero è così difficile dargli un nome?“.

Per risollevare mercati e Paese “nessuna ricetta, ma confido che ci sono persone al posto di comando pronte a tirarci fuori dalla risacca. A volte per paura di pestare i piedi si tace, ora chi può deve intervenire” e l’appello è rivolto al mondo politico, a quello imprenditoriale e agli istituti di vigilanza. Il rischio che il default si trasformi in realtà sembra ancora lontano, ma “qualcuno tiri il freno a mano per non far sobbalzare tutto il Paese“.

Per suor Giuliana non c’è “nessun rischio che si torni al periodo del dopoguerra con macerie e campi senza grano, ma è impossibile nascondere che oggi ci sia preoccupazione, anche se a tavola il pane c’è e non siamo ancora con le pezze al sedere“.

Il monito è “lotta agli sprechi” e una “nota di sobrietà” per la politica. “Dove devono sedere persone preposte al bene comune, ci sono uomini che pensano solo a raffazzonare a tutti i livelli, screditando loro e finendo per dare discredito – sottolinea – a tutto il Paese”.

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