E!STATE LIBERI: GIOVANI VOLONTARI CONTRO LA MAFIA
Nei terreni confiscati alle mafie, un progetto formativo di volontariato per ragazzi da tutto il mondo

ILARIA BARBATO –  9.06.2014

ITALIA‘Partecipare’ è la parola chiave che racchiude l’esperienza di volontariato di molti ragazzi nei campi confiscati alle mafie. Tantissimi sono infatti i giovani che ogni anno si mettono in gioco e si sporcano le mani per portare avanti la causa dell’associazione antimafia Libera.

“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafieè nata nel 1995 con lo scopo di contrastare tutte le mafie soprattutto grazie alla sensibilizzazione della società civile e alla promozione di legalità e giustizia. Oggi si occupa anche della gestione delle 1500 associazioni aderenti che, a loro volta, si impegnano sui diversi territori per diffondere cultura e memoria. La ‘memoria’ che diventa ‘impegno’ è infatti il presupposto alla base dell’associazione, come afferma il presidente e fondatore don Luigi Ciotti sul sito Libera. 

Una delle iniziative sociali di Libera è E!State Liberi, volontariato nei campi confiscati alle mafie e gestiti dalle cooperative sociali di Libera Terra, grazie alla quale si dà spazio ai giovani e si permette loro di impegnarsi in prima persona nella causa in cui credono. L’obiettivo principale è dimostrare che è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. L’attività si divide in tre momenti: il lavoro agricolo o l’attività di risistemazione del bene, la formazione e l’incontro con il territorio per uno scambio interculturale. I ragazzi hanno così la possibilità di approfondire e studiare il fenomeno mafioso, anche tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia.

Grazie al lavoro di questi giovani provenienti da tutto il mondo, ogni anno sono numerosissimi i prodotti che vengono venduti sugli scaffali di tante Ipercoop, ma anche delle botteghe equo-solidali e delle ‘Botteghe dei sapori e dei saperi della legalità’. La pastaprodotta nell’ex proprietà di Provenzano, l’olioproveniente dai terreni sequestrati di Matteo Messina Denaro e il peperoncino da quelli dei Mammoli e Piromalli, il vino Centopassi prodotto nel corleonese sono solo alcuni degli articoli provenienti dai terreni confiscati e ora gestiti dalle cooperative di Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Lazio.

Non si tratta più, dunque, dei territori della mafia, ma dei terreni e delle proprietà sulle quali giovani volenterosi e appassionati hanno sudato e lavorato per ricavarne i frutti della libertà e della giustizia.