TORINO MAGAZINE, BUONGUSTO NON SOLO IN CUCINA

In edicola il nuovo numero della Capitale delle Alpi; con  Interviste, Eventi, Gourmet ed un Viaggio nel  mito

ALESSANDRA LEO, 07.11.2014

TORINOÈ lo chef e conduttore televisivo Antonino Cannavacciuolo il poliedrico protagonista della copertina del numero autunnale di TorinoMagazine, disponibile da qualche settimana nelle migliori edicole torinesi e non.

Sguardo torvo e folta barba scura, il Gordon Ramsay tricolore si racconta in una lunga intervista del direttore Guido Barosio. Classe 1975, il “Bud Spancer campano” deve il suo successo all’Amore: l’amore per la cucina, che nel corso della sua carriera gli ha fruttato validi riconoscimenti – due stelle Michelin, tre forchette dal Gambero Rosso e tre cappelli dell’Espresso – e l’amore per la moglie Cinzia Primatesta, maître piemontese. Un matrimonio che ha unito non solo due anime, ma anche due mondi: quello della cucina autoctona del nord e quello della cucina tipica del mezzogiorno. Nel 1999 apre infatti il suo famoso ristorante-hotel Villa Crespi sulle rive del Lago d’Orta, focolare di una nuova Unità d’Italia, anche se solo culinaria. Il successo nazionale ed internazionale del pluripremiato cuoco si consolida però nel 15 maggio 2013, quando va in onda su FoxLife la prima puntata di Cucine da Incubo, di cui è la star indiscussa.

È una cover-story a dir poco succulenta quella di TorinoMagazine dell’Autunno 2014, che in previsione dell’Expo 2015 si presenta come uno dei numeri più “gustosi” mai pubblicati. Lo stesso sindaco Piero Fassino, nel suo esclusivo intervento per i lettori della rivista, parla dell’Esposizione universale come una “occasione davvero unica per riflettere sul destino del cibo, sul suo futuro e per mostrare le eccellenze di Torino e del Piemonte ai numerosi visitatori attesi”. E riflette: “Sono sicuro che le pagine che seguono saranno preziose per apprendere notizie ghiotte e scoprire cucine ed empori in cui le persone che li amano seguono la traccia della tradizione, in una rilettura contemporanea del buon mangiare”. Inoltre il buongusto diventa protagonista non solo a tavola ma anche nel vestire grazie all’esperta di galateo Barbara Ronchi Della Rocca, che nella sua rubrica consiglia il giusto abbigliamento per gli incontri di lavoro. Un’eleganza semplice ma curata dei dettagli, con accessori piacevoli alla vista e al contempo discreti. Ed ammonisce i più anticonformisti: “Chi vuole liberarsi della ‘schiavitù’ di giacca e cravatta o del tailleur, non si limiti a pescare gli indumenti a casaccio nell’armadio: vestire casual richiede buone capacità compositive e cromatiche”.

Se l’arte del vestire bene compiace l’occhio, quella della GAM invece lo provoca. La pungente Pop Art di Roy Lichtenstein, in mostra nella nota Galleria d’Arte Moderna, potrà infatti essere ammirata fino al 15 gennaio. Saranno ben 200 le opere esposte, firmate dall’artista newyorkese, tra grandi dipinti e sculture. Questo è solo uno degli imperdibili appuntamenti che la rivista consiglia da sempre ai suoi beninformati lettori: tra cinema, design, moda e musica, TorinoMagazine è da 26 anni la guida culturale di Torino. E anche la sua voce, come testimoniano Silvia e Claudio: raccontano la loro avventura “Made in Augusta Taurinorum”, iniziata un anno fa, quando decidono di abbandonare i rispettivi lavori per dedicarsi alla creazione di un’azienda produttrice di taccuini ed agende personalizzate. Materiali semplici e ricercati, lavorati a mano, che danno vita ad un prodotto unico molto richiesto: “Non ci aspettavamo di ottenere risultati così significativi in un solo anno. Adesso stiamo provando a inserirci anche nel mercato estero: è come se ogni giorno si aggiungesse un piccolo tassello alla nostra storia, un tassello importante ed emozionante” si entusiasma Silvia, che cura l’aspetto grafico e la comunicazione di questa piccola impresa.

Questo e molto altro ancora nel nuovo numero di TorinoMagazine, con una piccola ed esotica “chicca”: un reportage sullo Sri Lanka, corredato da un suggestivo servizio fotografico che illustra la gli usi e costumi di un paese sospeso tra progresso e millenaria tradizione.