TRA I CANTANTI IN GARA

Protagonista è la Bellezza con  la Littizzetto,  i vocalist spettatori e un superArbore che illumina la buia notte dell’Ariston

DAVIDE TALARICO, 21.02.2014                                         FOTOGALLERY

Renzo Arbore e la sua “Orchestra Italiana”SANREMO – A movimentare la terza serata della kermesse musicale è la gara vera e propria. I quattordici “Campioni” infatti si sono esibiti con le canzoni scelte dal pubblico, che ancora una volta ha votato per stilare una prima graduatoria, provvisoria, valevole per un quarto del punteggio finale.

Gli artisti sembrano più sicuri sul palco dell’Ariston e le canzoni in gara iniziano ad acquistare quel senso familiarità con il pubblico. Fazio omaggia quindi il maestro Claudio Abbado, al quale dedica un’esecuzione de “Le nozze di Figaro” di Mozart e le parole dell’amico Renzo Piano.

Il fil rouge del Festival, la bellezza, torna ad essere protagonista anche di questa terza serata. La bellezza è l’oggetto del monologo della Littizzetto, che critica quelle donne che mascherano i segni del tempo o le piccole imperfezioni estetiche. La co-conduttrice invita gli italiani, nella fattispecie le aziende con le loro campagne pubblicitarie e le madri con i loro insegnamenti, a prendere coscienza della diversità, poiché la bellezza non risiede nella normalità.

Tuttavia la serata fatica a decollare, nonostante esibizioni briose come quelle di Renzo Rubino e dell’insolito duo Raphael Gualazzi The Bloody Beetroots. La trovata più sorprendente è stata l’interruzione, programmata,  da parte di uno spettatore che, intonando una canzone, ha dato  il “La” ad uno show in movimento ritmico di professionisti del “canto a cappella”, piacevole e divertente.

 A salvare la serata, però, è il grande  artista Renzo Arbore con la sua “Orchestra Italiana”. Il volto storico della televisione musical popolare italianacon la sua “Verve” arguta pugliese-napoletana unita alla sua Vocalità armoniosa ha fatto brillare di stelle il Teatro Ariston risvegliando milioni di telespettatori.

 Infine, il momento tanto atteso: la prima graduatoria provvisoria. Il voto del pubblico posiziona sul gradino più alto del podio Renga, seguito da Arisa e Rubino. Ora le speranze sono tutte riposte nelle ultime due serate, in particolare in quella finale che non solo avrà il compito di decretare il vincitore ma dovrà anche risollevare con un ultimo sforzo le sorti di un Festival sottotono, che non ha pienamente convinto i grandi appassionati e non ne ha attirato di nuovi.