UNA SECONDA SERATA TRA PRESENTE E PASSATO

Il Festival di Sanremo continua dando spazio ai giovani e ricordando i grandi della musica italiana, insieme agli idoli contemporanei di cinema, tv e sport

VALERIA TUBEROSI, 12.02.2015                        FOTOGALLERY

SANREMOUn ricordo dei grandi del passato e uno sguardo alle giovani speranze. Musica, cinema, cucina e comicità: questi gli elementi cardine della seconda serata del Festival di Sanremo. Entra nel vivo, infatti, la gara dedicata alle giovani promesse della musica italiana, con una doppia sfida che vede il gruppo dei Kutso vincere contro Kaligola, ed il giovane cantautore Enrico con la sua chitarra vincitore contro Chanty, una ragazzina dalla voce lodevole.

Tornando alla gara dei big, si susseguono le interpretazioni degli altri dieci cantanti in gara, a partire dai ritmi soul dell’eccentrica Nina Zilli, per ritrovare Marco Masini con la sua Che Giorno è, arrivando alla veterana Anna Tatangelo, approdata per la settima volta sul palco dell’Ariston, ormai cresciuta da quel lontano 2002 in cui vinse la sezione giovani con Doppiamente fragili. A proposito di ritorni e grandi del passato, ecco di nuovo sul palco dell’Ariston Raf, l’amato cantante pugliese che 24 anni fa fece impazzire il pubblico italiano con il suo grande successo intitolato Self control. Dall’intramontabile passato al più vicino presente, con un gap generazionale non da poco quando si esibisce il giovane trio lirico Il volo vincitore di Ti lascio una canzone. Seguono Irene Grandi, Lorenzo Fragola, da poco vincitore di X Factor, l’inedito duo canoro di Biggio e Mandelli, Bianca Atzei ed il giovane rapper Moreno. Cantano ancora d’amore le canzoni di Sanremo, di amore libero, di rinascita o mancanza di amore.

Sempre di amore si parla, questa volta per l’arte culinaria, con l’arrivo del restaurant man Joe Bastianich, ormai entrato nelle case di tutti gli italiani grazie all’enorme successo del programma “MasterChef“, che con la sua tipica irriverenza dall’accento inglese non risparmia neanche il conduttore Carlo Conti. Il cuoco suggerisce poi il menù ideale di Sanremo dal carattere romantico e leggero data la vicinanza alla ricorrenza di San Valentino, per cimentarsi, infine, in una suggestiva interpretazione di Quando, quando, quando con tanto di cilindro in testa. Parlando di amore e passione, si passa allo sport con Vincenzo Nibali, il giovane siciliano vincitore di un Giro d’Italia, un Tour de France e una Vuelta spagnola. Spirito di squadra e sacrificio sono le parole chiavi per far bene, come ricorda anche l’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti, appena nominato ambasciatore Expo

Ancora spazio alla musica e al ricordo, punto cardine del Festival di Carlo Conti, quando approda sulla scena un altro grande del panorama italiano: Biagio Antonacci. Non delude mai uno dei cantautori che, più di tutti, riempie stadi e palazzetti, soprattutto quando inizia a cantare alcuni tra i suoi più grandi successi, da Se io, se lei a Sognami. La speranza è il messaggio più importante per le nuove generazioni a detta del cantante milanese che, subito dopo, interpreta uno dei brani più belli e famosi di tutti i tempi. Quando quando quando di Pino Daniele risuona in tutto il teatro, dalla voce e dal viso visibilmente commossi di Biagio Antonacci. Nell’alternarsi tra passato e presente, non poteva mancare il ricordo di un altro grande scomparso prematuramente pochi mesi fa proprio sul palco mentre faceva ciò che amava di più. Sulle notte di Lei verrà di Mango danza con la leggerezza e la naturale bellezza di una  libellula Rocio Munoz Morales emozionandosi nel ricordo di un altro indimenticabile. Ancora passato, ancora la grande musica con l’arrivo del maestro Pino Donaggio, autore 50 anni fa di Io che non vivo,  un successo del passato con 8 milioni di copie vendute ripreso nel tempo da alcuni tra i più grandi cantanti, da Elvis a Massimo Ranieri a Anastacia e Baglioni.    

Dalla musica direttamente al cinema. Si illumina, infatti, il teatro quando ad entrare è l’ospite clou della serata: l’attrice vincitrice Oscar Charlize Theron, più affascinante che mai, dal sorriso smagliante e dalla facile ironia. Racconti di vita si susseguono nell’intervista di Carlo Conti che elogia la pluripremiata attrice per la capacità di riuscire ad interpretare i personaggi più disparati. «Prerogativa di chi ama il proprio lavoro», risponde Charlize, mentre ricorda la sua terra natia, il Sud Africa, facendo memoria dell’indimenticabile incontro con Nelson Mandela scomparso lo scorso anno e del suo impegno umanitario a sostegno dei malati di AIDS.

Spazio alla comicità anche in questa seconda serata con Pintus, approdato in televisione a “Zelig“. Inizia entrando in punta di piedi nel mondo dei bambini ed adolescenti, scherzando sulla scuola, con un riferimento ironico alla Francia a noi vicina ma non troppo, dimostrando ottime qualità di imitatore. Lo sketch goliardico si conclude, quindi, con un riferimento al recente attentato terroristico di Parigi, ed il desiderio, questa volta serio e senza pudori, di vedere il mondo con gli occhi di un bambino, pulito e senza differenze.

Ventata di novità e spirito innovativo chiudono, infine, questa seconda serata della kermesse canora che vede Luca Argentero, Claudio Amendola ed Edoardo Leo presentare il loro nuovo film “Noi e la Giulia“, messaggio di ribellione contro i soprusi della camorra. Significativo anche l’arrivo della vincitrice dell’ “Eurovision Song Contest“, Conchita Wurst, che della sua diversità ne ha fatto un carattere peculiare. Infine una giovane promessa, Marlon Roudette, che sta sfondando in radio con il suo tormentone When the beat drops out. Largo ai giovani, alle nuove mode e passioni ma anche a ciò che mai verrà dimenticato, sembra essere quindi il cavallo  di battaglia cantato e suonato nella seconda entusiasmante puntata  di un Festival alla portata di tutti.

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FOTOGALLERY DI CARLO CRETELLA

11 Febbraio – Teatro Ariston.

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