BASILICATA: IL LUOGO DI TANGENZA TRA AUTENTICITÀ E CULTURA

Romina Deputato, 20/11/2016

Francis Ford Coppola definisce la Basilicata come this wonderful region of Italy, that is little known […] still preserved, still authentic(questa bellissima regione italiana, poco conosciuta […] ancora preservata, ancora autentica). Come dargli torto. Questo piccolo angolo di paradiso permette di compiere un viaggio nel passato, di dimenticare le ciminiere e i grattacieli di città per immergersi in un verde incontaminato, in tradizioni ancestrali, in un mare cristallino contro cui si stagliano montagne mozzafiato o dolci colline.

La Basilicata rappresenta l’Italia di un tempo: l’Italia sulle cui sponde approdarono i Greci nell’VIII secolo a.C., fondando colonie come Metaponto o Sibari; l’Italia del grandioso Impero Romano, che fondò Potenza come colonia in cui recludere i ribelli lucani; l’Italia dei Normanni, di Federico II di Svevia, del Brigantaggio… Proprio grazie a queste tracce di storia, la Basilicata è stata più volte set cinematografico di capolavori intramontabili: La passione di Cristo di Mel Gibson, Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Cristo si è fermato a Eboli, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Levi,  e tanti altri.

La Lucania, nome della regione storica dell’Italia antica corrispondente al territorio dell’odierna Basilicata (da qui, la possibilità di chiamare la regione con entrambi i nomi) è anche uno scrigno di arte e cultura. Basta pensare alle numerose chiese e cattedrali che possono fungere da percorso attraverso la storia dell’arte: lo stile paleocristiano della Santissima Trinità di Venosa, il gotico della Chiesa di Santa Margherita a Castelluccio Superiore, il romanico della chiesa di San Michele a Potenza, lo stile barocco della chiesa di Santa Maria Maggiore di Miglionico… Menzione a parte meritano i castelli che incantano i vari turisti e che molto spesso ospitano biblioteche e musei. Capolavori di architettura, dominano il borgo medievale delle cittadine o, posti su una collina, sembrano vegliare sugli amati abitanti che li guardano come fonte di orgoglio e come tesoro incommensurabile.

Questa piccola regione italiana sembra essere una contraddizione vivente in termini di paesaggio: percorrendo soli pochi chilometri, è possibile lasciarsi alle spalle limpide acque per contemplare montagne rocciose, che a volte addirittura sovraneggiano e contemplano i bagnanti; Maratea ne è l’emblema: con i suoi paesaggi costieri e montani, offre al turista questa duplice attrattiva, resa ancor più suggestiva dalla Statua del Redentore, posta sulla vetta più alta del monte San Biagio e sovrastante il centro storico della cittadina. Vi sono pianure verdi e prati in fiore, campi coltivati da contadini che vedono la loro terra come ciò che hanno di più caro al mondo; parchi archeologici e parchi naturali, riconosciuti come patrimonio nazionale (le catacombe ebraiche di Venosa, le Tavole Palatine di Metaponto, il Parco del Pollino, il Parco della Val d’Agri…), custodiscono reperti di civiltà ormai tramontate, ma che continuano a essere percepite come parte essenziale della propria identità.

La Basilicata è la vittoria dell’autenticità, è l’Italia di una volta, è l’uomo che non rinuncia alla simbiosi con la natura in nome di un’industrializzazione che deturpi il paesaggio. È il bambino libero di correre nei prati e raccogliere fiori per la mamma, è il ragazzino in bicicletta per le vie del paesino, è la compagnia di ragazzi che mangia un panino in campagna e canta al suono di una chitarra, è la vecchietta seduta davanti alla porta di casa che chiacchiera con le vicine. È la vittoria contro il tempo, è la libertà di fermarsi a godere dei piccoli piaceri quotidiani, alzando gli occhi verso il cielo e guardando gli uccelli volare tra le nuvole.

àhttps://www.youtube.com/watch?v=clzISfXUXz4(video “Basilicata autentica” con Francis Ford Coppola come testimonial)

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