ESCI FUORI DAL TUO GUSCIO…

Impariamo ad Amare come Gesù ci ha insegnato !

Don Renzo Gamerro, 01.02.2015

L’evangelista Marco, all’inizio del suo racconto (Mc. 1, 21-28), ci introduce nel mistero della nostra libertà.

Gesù entra nella Sinagoga di Cafarnao e insegna. Incontra un uomo “posseduto da uno spirito impuro” che grida: “Che vuoi da noi, Gesù nazareno… So chi tu sei, il Santo di Dio!”. Gesù gli ordina “Taci, esci da lui!”.

In quella cultura sacrale, uomini e donne malati di epilessia, maniaci o depressi, erano considerati uomini “posseduti” da spiriti cattivi o diabolici. Noi che viviamo in una cultura secolarizzata, con una migliore conoscenza dell’animo umano e dei condizionamenti sociali, consideriamo l’animo di quell’uomo imprigionato da una intelaiatura di male e di mali, chiuso in un guscio.

C’è infatti nell’umano più umano del nostro animo un cuore, un’energia spirituale, una sete di senso sempre in cerca di risposte. Il nostro io più umano e profondo è spirito errante, con impresso il marchio del Dio creatore, Spirito errante e creativo orientato al bene: esso cerca e vuole il bene, quindi ama. Dio ci ha fatti così, per il bene e per voler bene.

Questo nostro spirito errante ed amante nella sua ricerca sperimenta limiti, incontra difficoltà, opposizioni, contrasti, delusioni, sconfitte, poteri aggressivi. Può ripiegare pigramente su se stesso, rinunciare al coraggio del cercare e del creare, chiudersi in una sosta egoistica, quando amare è faticoso, tagliare relazioni che provocano sofferenza. Pigrizia, egoismi, gelosie, invidie, cattiverie tessono attorno al nostro spirito e al nostro cuore un guscio che non permette più comunicazione e scambio di doni di vita. Il nostro io diventa allora prigioniero di se stesso, senza amore, in preda a paure e angoscia.

Se lasciamo che Gesù Risorto, con la sua presenza e la sua parola, con la presenza di persone che ci stanno accanto, si accosti alla soglia della nostra coscienza, possiamo udire quella parola: “Esci fuori, sposta il baricentro da te stesso, rompi il guscio, ritorna creativo, riallaccia relazioni, libera sensibilità, dialoga, ama!”.

Ritornare ad amare è faticoso e difficile, però è l’unica strada per diventare uomini umani.

La lotta con il male e con i mali incomincia da se stessi, dal nostro cuore. Una lotta quotidiana per rompere ogni ambiguità, perché ogni adattamento alla miseria di una realtà iniqua, ogni mortificazione della speranza corrompe il nostro cuore ed è un tradimento di noi stessi. E’ altresì importante l’accettazione e il riconoscimento dell’imperfezione nella quale è necessario vivere.

La libertà si fa libera e cresce soltanto nella relazione faticosa con il bene, solo amando e accogliendo amore. Il cuore, lo spirito: lì risiede la libertà creativa, lì si gioca per tutti il proprio destino e il destino del mondo.