I MAGI UOMINI DI DESIDERIO, CARAVANA DELLE GENTI

Il racconto dei Magi, Mt. 2, 1-12, ha attraversato e illuminato 2000 anni di storia. 

Esso è figura-simbolo che racconta la carovana umana delle genti, guidata da una stella. Carovana di uomini, donne e bambini, tutti abitati dal desiderio di bene, di vita bella e buona, in ricerca sempre di una casa di affetti, di una terra ospitale, di un lavoro che renda questa nostra terra sempre più abitabile, di una convivenza umana amorevole, di una felicità possibile.

Questo racconto descrive l’Epifania, ovvero la manifestazione agli uomini della benevolenza di Dio nella persona di Gesù, riconosciuto Re dei giudei alla nascita come nel giorno della morte. E’ la benevolenza di Dio che tiene desto in noi il vivere e l’operare, che guida le sorti della storia nel totale rispetto delle nostre libertà e iniziative,  che soccorre, con le nostre mani, il povero. 

L’Epifania è inoltre la manifestazione della regale dignità dell’uomo; viandante che cerca di rispondere a segnali che compaiono sulla terra invitando a proteggere la casa comune, nel cielo con la scoperta di stelle e pianeti o della faccia oscura della luna. Inoltre ci sono segnali tra le genti con le culture diverse e nuove, tra gli animali e i viventi riscoperti, nel nostro tempo, come un bene e non solo come oggetto di consumo.

Saremo uomini autentici e veraci, se saremo viandanti attenti ai segnali, animati dal desiderio e dalla passione del cercare. Non intimoriti dal vivere una ricerca che, come per i Magi, causerà e causa inquietudine e sconcerto negli uomini di potere, che cercano di imbrigliare il cammino delle genti, anche costruendo muri o tenendo i porti chiusi a disperati, raccolti in mare da navi benefiche. 

Non intimoriti anche se il nostro proposito e il nostro cammino fanno esplodere contraddizioni e opposizioni. Si stanno configurando due partiti: il partito della speranza e il partito della paura. Uomini di desiderio che incontrano l’amore e uomini schiavi dalla paura, convinti di avere tutto, che si consumeranno bruciando la loro umanità nel rifiuto e nel rancore.

Incontrando oggi i Magi vorrei chiedere loro un dono, come nella fiaba fece il canavesano pastore Gelindo, che, per quella sosta, arrivò in ritardo a Betleem.

Una preghiera rivolgo a voi Magi: quando voi, Gaspare, Melchiorre, Baldassarre avrete offerto a Gesù oro, incenso e mirra, le briciole, che certamente resteranno nei vostri sacchi, riversatele su di noi. Un poco di mirra, versatelo sulle ferite del nostro tempo, perché uomini sapienti e generosi, in questo ospedale da campo, possano ricucire le ferite e ricostruire il tessuto. Quel poco di incenso versatelo sui nostri bracieri sempre accesi, perché salga al cielo la nostra preghiera, il nostro proposito e la nostra azione di pace. Se avanzate briciole d’oro, regalatele a noi, per risvegliare gesti di amore innocente ed efficace, contro timori e rancori.

E a voi Magi ancora una preghiera rivolgo: voi, che siete pellegrini del tempo, aiutateci a scrutare questo nostro tempo, l’apparir del sole, il cader della pioggia e le stelle, perché tutti i viventi uniscano le forze per salvare questa nostra terra che si sta riscaldando troppo.

 

Ivrea, 6 gennaio 2019         

                                                                                                       don Renzo