INAUGURATA AL RETTORATO UNA MOSTRA DEL CESMEO: TORINO E IL SUD-EST ASIATICO
Si è celebrato anche il trentennale dell’Istituto torinese
ALESSANDRA LEO – 23.06.2013
TORINO – In grande stile, con numerose personalità istituzionali e accademiche giovedì 13 giugno nel sontuoso Palazzo del Rettorato di via Verdi 8 il Cesmeo (Istituto Internazionale di Studi Asiatici Avanzati), in collaborazione con l’Ateneo, ha inaugurato la mostra curata Mario Tamagno, intitolata “La vocazione internazionale del Piemonte: Relazioni con il Sud-Est asiatico Thailandia e Myanmar al tempo dell’Unità d’Italia (1850-1911)” e, con l’occasione, celebratola trentennale presenza dell’Istituto sul territorio (1982-2012).
Fondato nel 1982 da Regione Piemonte, Provincia, Città e Università degli Studi di Torino, l’Istituto si occupa di promuovere e sviluppare rapporti e scambi culturali con l’Asia, favorendo la conoscenza delle lingue e delle culture orientali e collaborazioni internazionali nell’ambito della ricerca. Alle attività scientifica e didattica l’istituto propone corsi di lingua, concerti, conferenze, mostre e rassegne cinematografiche.
L’ambasciatore del Regno di Tailandia Surapit Kirtiputra ha tagliato il nastro di inaugurazione della mostra, che è visitabile fino al 25 luglio (www.cesmeo.it). Hanno presentato la mostra il prorettore dell’Università di Torino e presidente del Cismeo Sergio Roda con la direttrice Irma Piovano, il diplomatico Franco Giordano, il sindaco Piero Fassino, l’ambasciatore tailandese Surapit Kirtiputra e i consoli generali di Thailandia e Myanmar Achille Benazzo e Andrea Ganelli.
Per Sergio Roda la mostra mette in luce come «in un periodo storico particolarmente fecondo sono germogliate, accanto agli ideali di unità nazionale, idee di lungimiranti relazioni di amicizia e collaborazione».
La rassegna è costituita da 35 pannelli che presentano una documentazione fotografica proveniente da archivi pubblici e privati, tra i quali delll’associazione Immagine per il Piemonte, della Fondazione Einaudi, dell’archivio dell’Ordine del Mauriziano e della congregazione degli oblati di Maria Vergine tramite il padre Andrea Brustolon. Descrizioni particolareggiate danno un inquadramento storico e culturale dell’Italia, della Tailandia e della Birmania (l’attuale Myanamar) che comprende il periodo dalla seconda metà dell’ottocento, quando i paesi strinsero reciproche relazioni di amicizia e di collaborazione, fino alla partecipazione di architetti e ingegneri di Bangkok all’Esposizione di Torino nel 1911.
Con la direttrice Irma Piovano si scopre che Cavour aveva ordinato nel 1856 il missionario piemontese, il padre oblate Paolo Abbona, di scrivere un testo per gli accordi commerciali da presentare al sovrano birmano, grazie al quale alcuni anni più tardi il console Giovanni Andreino di Chieri si trasferisce a Mandalay. Nel 1873 cinque principi della Casa reale birmana si recano in visita a Torino e nel 1897 il sovrano del Siam Rama V. Collezioni pregiate presso il Castello di Agliè, nei depositi dei Musei civici di Torino e nel Museo nazionale d’Arte Orientale di Roma testimoniano quelle relazioni diplomatiche stabilite, in passato, con l’Oriente.
Intrattenere relazioni con l’Asia è più che mai auspicabile oggi per l’importanza economica e politica chequest’area geografica riveste, ha sottolineato Fassino. Avere il Cesmeo è un privilegio per una regione come il Piemonte che va sempre più internazionalizzandosi. L’istituto vanta anche di una biblioteca con oltre 40.000 volumi tra monografie e periodici.
Nel cortile del Rettorato, alcune giovani tailandesi in costumi variopinti e raffinati hanno incantato il pubblico esibendo danze tradizionali ispirate alla storia e alla letteratura del Paese.