QUANTO ABBIAMO IMPARATO DA MARIA REVIL!

«Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi» (Gv. 13,34). Nel ricordo del tuo luminoso esempio di amore, carità e fede: tu che sei stata un segno vivente della Croce di Cristo dacci ora la gioia della tua presenza invisibile e guidaci sempre nella via della verità.

MARIA CLERICO FIORINA, dal “Bollettino Interparrocchiale” Anno 17- N° 2, Estate 2004 pag. 21

BORGOFRANCO D’IVREA – Quando andavo a trovarla mi ringraziava con calore ed io ripetevo che toccava a me ringraziarla per quanto, ogni volta, mi insegnava. Era paziente, rassegnata, attenta agli altri, grata a quanti le erano attorno. Era amata e riceveva molte persone, ma io non ho mai sentito, da lei, un pettegolezzo, una critica, un commento poco benevolo.

Maria Revil

Era «facile confidarsi con lei e, se si aveva un dispiacere o un affanno, si riceveva sempre una parola di comprensione e di incoraggiamento». Aveva dei bei capelli, sempre ben curati; aveva delle belle mani e si rammaricava soltanto che fossero diventate inutili. Ma, «soprattutto aveva una bella intelligenza, un atteggiamento affabile, una premura che riscaldava il cuore».

Parlavamo volentieri, insieme ricordavamo i tempi passati, quando lei era piena di attività e il mondo era tanto diverso. Raccontava come, da giovane, aspettava con ansia le feste: San Maurizio, il carnevale, la Madonna di Biò. In quelle occasioni il ballo a palchetto era l’attrattiva di tutte le ragazze, sorvegliate però con attenzione da genitori e fratelli. Le piacevano le barzellette, le storielle allegre, e rideva di gusto.

Non rimpiango che sia morta, no! Negli ultimi tempi era stanca e aveva voglia di raggiungere tutti quelli che l’avevano preceduta e che lei ricordava con amore. Io le dicevo che sarebbe andata in Paradiso, ma in alto, molto in alto e che noi l’avremmo vista da sotto in su. Adesso può riposare davvero in pace. «Ha dato tanto anche se era ferma, anzi forse più che se fosse stata in movimento. Sarebbe un grande esempio, solo se avessimo il coraggio di pensare ad imitarla!».