“RELIGIONI, SECOLARIZZAZIONI E FANATISMI” AL POLO DEL ‘900

La fondazione Carlo Donat-Cattin ha offerto un’occasione di dialogo con personalità esperte nel campo dell’estremismo religioso e delle ideologie che lo contraddistinguono.

DAVIDE PECORARO, 27.02.2016                 FOTOGALLERY

TORINO Nel tracciare un quadro dell’epoca in cui stiamo vivendo è impossibile trascurare il ruolo delle religioni e l’influenza che esercitano nei confronti dei governi di molti stati del mondo. L’esempio che ci vede coinvolti più da vicino è quello del neonato Stato Islamico, meglio conosciuto come ISIS (ma il nome arabo è Daesh); ma la storia del rapporto tra religione e politica è tema molto antico, e complesso.

La fondazione Carlo Donat-Cattin, con lo scopo di trattare le questioni succitate e nell’ambito del progetto “Liberazioni” dell’Unione Culturale Franco Antonicelli, ha organizzato nella serata di Giovedì 25 Febbraio presso l’Istoreto di Via del Carmine 13, sua nuova sede, l’incontro “Religione, secolarizzazione e fanatismi”. L’evento ha visto la partecipazione di Marta Margotti, docente di Storia Contemporanea dell’Università di Torino, e di Don Ermis Segatti, noto sacerdote e teologo. La conduzione è stata affidata a Luca Rolandi, direttore del giornale “La Voce del Popolo”. Assente invece l’atteso ospite Domenico Quirico, reporter di guerra per “La Stampa”.

La prima a intervenire è stata la Margotti, che ha cercato di definire spiegare come i fondamentalismi abbiano potuto ottenere un vasto consenso in alcune aree geografiche e dei metodi di cui si sono serviti. Questi fenomeni sfruttano il culto come alternativa al laicismo.  Sono le istituzioni religiose che affidano il potere nelle mani di gruppi politici scelti, che perseguono l’obiettivo di creare una società ‘ideale’, contrapposta al modello occidentale, dove non esiste la tolleranza per il cosiddetto “diverso”. Diventano quindi necessari la violenza e, ancora di più, l’uso dei mezzi di comunicazione moderni, vera e propria contraddizione in quanto i fondamentalismi rifiutano il concetto di progresso, ma naturalmente i mass media risultano indispensabili per diffondere il messaggio di mobilitazione di massa ai fedeli.

E’ poi intervenuto Ermis Segatti, il quale ha centrato il suo discorso su quelle che furono le ideologie totalizzanti, come per esempio il Fascismo o il Bolscevismo nel Novecento. In questi contesti, atti come l’omicidio, il furto e il ricorso alla fede in modo improprio diventano leciti e addirittura virtuosi se portano al raggiungimento del fine prefissato. È essenziale dunque che il credente segua i reali princìpi della religione, le sue leggi morali universalmente valide, diffidando delle concezioni subdolamente strumentalizzate dalla politica che, al contrario, è totalmente priva di etica.

Segatti ha concluso il suo intervento invitando chi fosse interessato ad una conversazione in privato a proposito degli argomenti trattati. Questa è stata un’evidente dimostrazione di come la possibilità di confronto e dibattito sia decisamente più forte di una qualsiasi dottrina acriticamente favorevole al conflitto armato.

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