“ROSSO  ISTANBUL “

È il primo romanzo di Ferzan Özpetek, una storia coinvolgente, in parte autobiografica tra finzione e realtà

LUCA RIVA, 20.01.2014

TORINO – Nella prestigiosa cornice del Circolo dei Lettori si è svolta la presentazione del primo romanzo del regista turco naturalizzato italiano, Ferzan Özpetek, recente vincitore del David di Donatello conLa finestra di fronte”. Con l’autore era presente la nuova direttrice delTorino Film FestivalEmanuela Martini.

Il libro, intitolato “Rosso Istanbul” (Mondadori, Collana Strade blu Saggi, Milano 2013, pp. 120, € 16,50), è un romanzo in parte autobiografico in cui si intrecciano due storie, quella del regista e quella di una signora. La trama si sviluppa  tra finzione e realtà, “struggimento e leggerezza” come dice Özpetek, caratteristiche fortemente presenti nei suoi film.  La scelta del titolo è evocativa del suo passato nella capitale turca, mentre il colore rosso che connota la città è dovuto alle immagini che gli tornano in mente ripensando alla sua infanzia.

In una sala colma di spettatori il regista diSaturno Contro” e “Le fate ignoranti parla della sua giovinezza nei quartieri di Istanbul, descrivendo in particolare il suo rapporto con la madre, alla quale dedica il libro, una donna forte e piena di vita, vestita di colori accesi e capace di innamorarsi a 84 anni del suo istruttore di ginnastica. Rievoca inoltre un episodio che illumina di gioia il volto di alcuni ragazzi turchi presenti alla serata, ovvero le proteste di Gezi Park contro il governo del ministro Erdogan. Pur non avendovi partecipato di persona, Özpetek dedica un capitolo del libro quei momenti di “tensione e felicità”, attirandosi così le simpatie del popolo turco. L’esito complessivo è quello di una coinvolgente storia autobiografica in cui è molto presente l’Huzun, la malinconia mista a tristezza caratteristica di Özpetek, un sentimento carico di reminiscenze e rimpianti per una città che forse non rivedrà più.

Il romanzo, edito da Mondadori, uscirà in lingua turca solo a febbraio. É il primo testo ad ampio respiro di scrittura letteraria del regista, che lo definisce come un lavoro più “interno” rispetto ad una sceneggiatura.  Özpetek confessa che il romanzo è in buona parte frutto dell’insistenza di Nicoletta Lazzari, editor della Mondadori; nello stesso tempo il regista dichiara di essere onorato di potersi mostrare al pubblico non solo tramite i suoi film.

Al termine dell’incontro, risponde alle domande del pubblico presente rilasciando alcune anticipazioni sul suo lavoro, come il titolo del suo prossimo film “Allacciate le cinture (Italia, 2013) che da marzo sarà  nelle sale italiane,  ispirato da una citazione del film “Eva contro Eva” del 1950 di J. L. Mankiewicz.  Il regista  chiude con parole di apprezzamento per il film italiano “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, vincitore del Golden Globe 2014 come miglior film in lingua straniera e ora nella cinquina del miglior film straniero agli 86esimi Oscar.

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Contributo immagini di © Luca Riva – Torino  15 gennaio 2014

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