PAOLA RISOLI, OVVERO I “LUOGHI DELL’ANIMA”

Creatività,  contatto con la natura ed economicità sono gli attributi dell’arte  di Risoli. La mostra sarà aperta fino al 10 ottobre in sala Marta

OTTOBRE 2004

GIANNI FERRARO

IVREA –  Giovane donna minuta e schiva ma nello stesso tempo affascinante e determinata, ricca di un magnetismo creativo e di una “sensitività immediata”,  riflessa nei suoi occhi penetranti che ti scrutano nel profondo. Ecco Paola Risoli, artista emergente, affermatasi in importanti mostre nazionali ed anche internazionali ancor prima di presentarsi nella sua Ivrea con una personale organizzata dal Laboratorio Ambientale “La Polveriera” in Sala Santa Marta.

 Mostra personale di Paola RisoliDue le anime del percorso artistico che si sviluppano nelle sue opere esposte nel “cuore della città” fino a domenica 10 ottobre: da una parte la pittura su tavola, con i suoi paesaggi sprofondanti nel verde; dall’altra le sculture in carta, fil di ferro e luci, riproduzioni in miniatura d’interni di case, locali. Da una parte lo spazio, la vastità, l’esterno per eccellenza e dall’altra il chiuso, il raccolto, l’interno nella sua dimensione più intima.

Questi due ambiti espressivi, per certi versi così distanti, sono frutto di un virtuosismo innato e di una applicazione costante verso la ricerca stilistica della perfezione, dove l’artista insegue e cattura la luce nella sublimazione dei sentimenti di gratitudine e di complicità con tutto ciò che rappresenta la vita umana: dai piccoli oggetti quotidiani all’incontro con la natura che assume nei suoi paesaggi una dimensione misteriosa quasi spaziale per andare oltre il visibile e diventare così propriamente “oasi dell’anima”, in simbiosi relazionale con il soprannaturale e l’universo stesso.

Nei quadri, dominati da alberi e verdi distese, il tributo verso il dato naturale è pur sempre evidente. Nella Landa del dipinto l’elemento naturale incontra poi l’uomo con i segni del suo passaggio, del suo essere nella natura (il secchiello nella sabbia, la mongolfiera, la villa settecentesca, il muro di cinta) e sfocia in uno scenario armonico di colori, complice su tutto il gioco avvolgente di luci ed ombre.

Nasce così un luogo idilliaco che è soglia per un viaggio che va oltre; uno spazio dilatato ove il tempo si è fermato in attesa di nuove epifanie. Una sospensione temporale analoga abita similmente gli interni tridimensionali in cartapesta: qui la “congerie” di oggetti che affollano stanze, cucine, locali abilmente e originalmente ricostruiti, racconta la storia di personaggi al momento assenti dalla scena e dentro scatole di cartone variamente sagomate prendono corpo frammenti miniati di vite vissute, scaldati dalla luce di lampade accese. L’occhio si perde a raccogliere tracce, ad immaginare storie e solo in un secondo momento si scorge la materia semplice e povera che forma questo piccolo mondo. Carte di giornale, cartoncini e vaschette per alimenti, piccole confezioni in acetato, cannucce per bibite, tappi di bottiglia, e metri di fil di ferro sapientemente attorcigliati: scarti banali del quotidiano che come per incanto riprendono vita.

A differenza di altri artisti, operanti in modo simile, per Paola Risoli non è prioritario esibire il materiale grezzo recuperato, quanto piuttosto, trasformarlo, rigenerarlo, per costruire con esso un ambiente emotivo. Il riutilizzo è qualcosa di naturale, che nasce dalla sua immaginifica capacità creativa e da una ricerca di complicità con la natura, là dove ecologia ed economia del quotidiano si sposano silenziosamente.

Da tempo Risoli  è attiva nel trasmettere questa sua straordinaria abilità artistica, di utilizzare ciò che viene scartato per creare oggetti ed esprimere se stessi, attraverso laboratori didattici rivolti a bambini e adulti: a tale proposito è prevista la sua partecipazione come docente al «Programma Multidisciplinare Vacanze 2005» dell’amministrazione comunale di Andrate, dove l’artista ha deciso di vivere e lavorare da ormai sette anni.

In sala Santa Marta, oltre ad ammirare le sue ingegnose opere pittoriche e non, un insieme accattivante di estro, istinto e seduzione si potrà vedere anche nel cortometraggio video A piccoli passi, realizzato in collaborazione con Luciano Menaldino, un delicato racconto sul recupero artistico dei rifiuti sospeso tra favola e realtà.

Complimenti ancora a Paola Risoli per le forti emozioni e suggestioni trasmesse dai suoi capolavori, che saranno ancora nuovamente visibili nella sua personale alla galleria “Zaion Arte Contemporanea”, presso il Lanificio Pria, via Salita di Riva 3,  a Biella a partire dal 20 novembre prossimo.